Le bufale sul Web

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Trovare notizie all’apparenza vere, ma che poi si rivelano bufale, è uno dei problemi maggiori della rete.
Facebook e Google hanno da poco annunciato che prenderanno ulteriori provvedimenti e puniranno coloro che diffondono notizie false e, nel frattempo, Mark Zuckerberg ha elencato su un post del suo profilo, i sette progetti che l’azienda americana cercherà di attuare in modo da limitare la diffusione di bufale:

– migliorare la rilevazione, ossia creare dei sistemi che rilevano le notizie che sembrano false prima della segnalazione delle persone;
– semplificare le segnalazioni, cioè rendere più facile il modo in cui l’utente segnala la notizia e bloccare così la disinformazione;
– verificare attraverso terze parti, ovvero contattare diverse organizzazioni di fact checking per individuare le notizie false;
– inserire degli avvisi, così da indicare quali non sono vere e utilizzare un marchio visibile per segnalarlo;
– migliorare la qualità degli articoli, soprattutto quelli suggeriti che appaiono sotto ai link nel news feed;
– disgregare l’economia delle bufale, attuando politiche sugli annunci pubblicitari più stringenti, essendo la disinformazione guidata dallo spam sponsorizzato;
– ascoltare e continuare a lavorare con i giornalisti e altre realtà dell’industria dell’editoria per ottenere i loro consigli e compredere il loro lavoro di fact-checking.

Con la speranza di leggere sempre meno notizie false, un cosiglio, quando si trova una notizia all’apparenza non vera, è di controllare la fonte, affinché non ci sia una divulgazione di bugie.

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